Fontanellato è un tranquillo borgo non lontano da Parma. Visitarlo significa andare alla scoperta delle sue origini e della leggenda che permea la sua Rocca. Un viaggio a ritroso nel tempo e nella storia, che sa emozionare.
L’origine del nome “Fontanellato” deriva da “Fontana lata”, cioè “grande fontana”. Il paese si trova infatti nella bassa pianura padana, dove fontanili e risorgive punteggiano il paesaggio; una di queste alimenta il canale che circonda la Rocca.
Entriamo allora in Fontanellato e andiamo insieme alla sua scoperta!
La porta di Sopra
Un tempo Fontanellato era circondato da una cinta muraria che, insieme al fossato, difendeva l’intero paese. Per accedere dunque al borgo occorreva transitare per una delle sue porte. Oggi di una di queste, la “Porta di Sopra”, resta ben conservato il “Torrione”, un edificio quattrocentesco rimaneggiato alla fine del XVI secolo.
Nel 1511 il Torrione, da torre di guardia, viene trasformato in abitazione da Adriano Bonanno e dalla sua famiglia che, per potervi risiedere, a titolo di affitto paga alla Camera Comitale un candelotto di cera all’anno, del valore di un soldo. Curioso, vero?
La Rocca di Fontanellato
Emblema di Fontanellato è la sua Rocca, della quale le prime notizie risalgono alla metà del XII secolo, quando la fortezza venne ceduta al Comune di Piacenza da Oberto Pallavicino.
Nel 1400 l’allora proprietario Giberto la ristrutturò definendo il fossato, la merlatura e le torri angolari; nel 1556 smise di svolgere funzione militare per diventare la residenza dei Sanvitale, perdendo nel 1600 il ponte levatoio a favore di uno in muratura e aggiungendo nel 1700 le numerose finestre corredate da balconcino.
I Sanvitale hanno abitato la Rocca fino al 1948; poco prima della sua morte avvenuta nel 1951, il conte Giovanni vendette la proprietà al Comune di Fontanellato, che da allora se ne prende cura.
Visitare la Rocca di Fontanellato
Puoi accedere alla Rocca su prenotazione e dotato di Greenpass, come da normativa vigente. La visita guidata parte dal cortile interno e si snoda nelle diverse sale arredate del castello, accompagnata da aneddoti e curiosità.
Al primo piano si trova l’appartamento nobile, dove si possono ammirare arredi e decorazioni dei secoli compresi tra il XVI e il XIX.
Si passa poi per la “sala delle armi”, si attraversa la “sala da pranzo” con le sue ceramiche del ‘700 e ‘800, la “sala del biliardo”, la “sala del ricevimento” con il suo soffitto a travature e lo splendido clavicembalo e la “camera nuziale” con il suo ricco arredamento, fino a giungere alla “galleria degli antenati” che raccoglie 74 ritratti di famiglia.
Al piano terra si trova invece una pregevole collezione di quadri, la “sala delle donne equilibriste”, e le salette “degli amorini” e “delle grottesche”, oltre alla “sala delle mappe”, dove si trovano carte geografiche che rappresentano i possedimenti di famiglia, e alla “sala del teatrino” appartenuto ai figli della duchessa Maria Luigia d’Austria.
Imperdibile la sala di Diana e Atteone, affrescata dal Parmigianino, che lascia senza parole e pieni di commozione tutti i visitatori. Nelle tredici lunette si narra la vicenda di Atteone che, dopo aver sorpreso Diana al bagno con le ninfee, viene trasformato in cervo e sbranato dai suoi cani.
Un’unica finestra illumina la stanza; sopra di essa la raffigurazione di Diana che, pare, sia ispirata a Paola Gonzaga.
Il percorso termina nel giardino che affaccia sul fossato, con la visita della Camera Ottica, una curiosa sala dove, grazie ad un gioco di specchi, si può osservare ciò che accade nella piazza antistante senza essere visti.
La leggenda dei fantasmi della Rocca di Fontanellato
Secondo una leggenda, la Rocca di Fontanellato sarebbe abitata da due fantasmi: quello di Barbara Sanseverino, giustiziata perché rea di congiura contro il duca Ranuccio I Farnese, e quello di Maria Sanvitale, figlia di Luigi Sanvitale e Albertina di Montenuovo, morta a soli cinque anni.
Barbara si aggirerebbe ancora oggi al piano nobile del castello con la sua testa mozzata in mano, mentre Maria sarebbe imprigionata nella cappella di famiglia, dove si trova anche la sua lapide.
L’ultimo avvistamento del fantasma di Maria risale al 2016, quando una turista, durante uno spettacolo di illusionismo alla rocca, scattò una foto; riguardandola, si accorse della presenza dell’ombra di una bambina dai capelli neri e di bianco vestita.
Alcuni esperti in materia hanno effettuato dei sopralluoghi nel 2014, rilevando fonti di energia proprio nelle sale menzionate. Tu credi ai fantasmi? Il castello organizza visite guidate alla loro ricerca!
Orari di visita
La Rocca è visitabile:
- nei giorni feriali senza prenotazione, con ingressi guidati alle ore 10.15 – 11.45 – 14.45 e 16.45
- il sabato e la domenica visite guidate solo su prenotazione, ogni 30 minuti dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 17
- martedì chiuso (aperto per gruppi di almeno 15 persone solo su prenotazione)
Per prenotare la tua visita, accedi a www.vivaticket.com e cerca Rocca Sanvitale Fontanellato.
Oratorio dell’Assunta e Piazza della “Gazzera”
Fontanellato non è solo la Rocca ma, se percorrerai le vie del borgo, scoprirai altri piccoli gioielli di architettura e d’arte. Uno di questi è l’Oratorio dell’Assunta, conosciuto anche come Oratorio di San Gaetano, di San Rocco e del Santissimo Crocifisso, voluto da Girolama Farnese, devota di San Gaetano.
Edificato a partire dal 1572, fu ricostruito in stile barocco a partire dal 1720. Nel 1790 vennero aggiunte decorazioni ad opera di Antonio Bresciani, del quale è anche il grande affresco nella zona dell’abside.
Sul lato sinistro dell’oratorio si apre quella che un tempo era denominata “Piazza d’Armi” e che, a partire dal 1600, diventa “Piazza della Gazzera“, per indicare la gazzara (il chiasso/baccano) del mercato o un boschetto di gaggie (robinia pseudoacacia).
Chiesa parrocchiale di Santa Croce
La Chiesa di Santa Croce fu fatta costruire nel 1490 da Giberto Sanvitale e completata in seguito dal figlio Stefano. Lo stemma dei Sanvitale spicca pertanto all’interno della chiesa, sul marmoreo altare maggiore.
Nel 1900 la chiesa, di struttura gotico-lombarda, fu ampiamente ristrutturata e furono eliminate le aggiunte barocche. Vale in ogni caso la pena visitare il suo interno, per ammirare l’opera del pittore senese Antonio Nasini e la sagrestia, che conserva mobili lignei del parmense Giovanni Battista Biazzi e due importanti opere pittoriche: una Crocefissione e il “Miracolo della Madonna della Neve” di Giovanbattista Tinti.
L’Angolo del Cristo
Alle spalle della Chiesa parrocchiale di Santa Croce, in un angolo nascosto della via che ancora oggi è popolarmente denominata “Borgo del Cristo“, si trovava un tempo un affresco del Crocifisso. Oggi, per mantenere viva la devozione, è stato collocato sul lato opposto un Crocifisso in bronzo, da cui scende un rivolo d’acqua che irrora l’albero della vita, di biblica memoria. L’opera è della scultrice Biliana Petrovic a cui è stata commissionata nel 2002 dall’allora parroco Don Giancarlo Reverberi e dalle sue sorelle, in memoria dei genitori.
Un tempo, lo spazio dedicato alla scultura, era occupato da un cimitero. Nell’Ottocento venne adornato da archi e colonne in cotto che, ancora oggi, conducono direttamente alla Chiesa di Santa Croce e alla sagrestia monumentale.
Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario
I Domenicani arrivano a Fontanellato nel 1512, superando guerre, saccheggi e distruzioni del proprio monastero e trovando protezione e supporto da parte dei Sanvitale. Diffondono il culto del Rosario e della Madonna del Rosario, commissionando nel 1612, ad un artista anonimo di Parma, la realizzazione di una statua della Madonna, da abbigliare secondo i costumi dell’epoca.
Alla Madonna del Rosario vengono attribuiti diversi miracoli, il primo dei quali nel 1628, quando un uomo sofferente di febbre cronica fu guarito dalla Vergine di Fontanellato. Da allora sono tantissime le grazie registrate, soprattutto nei confronti dei più piccoli, che la Madonna ha particolarmente a cuore.
Il Santuario è aperto ai pellegrini dalle 7 del mattino alle 19h30 ed è chiuso dalle 12h30 alle 15
Sulla piazza antistante il Santuario, si trova una statua del Cardinale Andrea Carlo Ferrari.
Cosa e dove mangiare a Fontanellato
A Fontanellato si mangia bene ovunque. Noi ci siamo fermati in un ristorante molto semplice che offre cucina casalinga e che ci ha suggerito la macelleria antistante: il Ristorante Verdi, dove abbiamo assaggiato degli squisiti ravioli di zucca e gnocco fritto.
Ci sono comunque diverse trattorie, piccoli bar e locali che offrono i piatti tipici della zona, tra cui naturalmente i salumi locali, come il gustosissimo culatello di zibello, i ravioli di erbette e ricotta con burro fuso e parmigiano reggiano, ma anche cappelletti, anolini, torte dolci e salate fatte in casa, trippa, lepre in salmì, cotechino e stracotto di guanciale.
Il tutto ovviamente accompagnato da ottimo vino locale come il Lambrusco o il Malavasia Colli di Parma.
Naturalmente non potevamo tornare a casa senza aver riempito il nostro bagagliaio di prodotti locali.
Cosa vedere nei dintorni di Fontanellato
Da non perdere una visita di Parma, che a noi è piaciuta molto, con il suo meraviglioso Teatro Farnese situato all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta, la Camera di San Paolo e, per i più piccoli ma non solo, il Castello dei Burattini.
Per un connubio di arte e natura, ti consigliamo il Labirinto della Masone dove puoi divertirti a perderti…in sicurezza. La zona di Fontanellato non è lontana anche da Grazzano Visconti e dai Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Una zona tutta da esplorare, che non delude mai. Ci sei mai stato?