70 giorni. 1680 ore trascorse in casa. 100.800 minuti in cui abbiamo visto il mondo solo dalla tv o, al massimo, dalla finestra. 6.048.000 secondi della nostra vita stravolta da ciò che nessuno si aspettava.
70 giorni, quelli passati dall’ultima volta che abbiamo abbracciato i nostri familiari, i nostri “congiunti”, come vengono definiti oggi gli affetti a noi più cari.
4 maggio 2020
Abbiamo atteso il pomeriggio del 4 maggio per varcare, con incertezza e un po’ di paura, la soglia di casa e imparare a riscoprire il mondo intorno a noi.
Titubanti, abbiamo percorso i primi 100 metri della nostra via per raggiungere l’area verde accanto a casa. Il silenzio, quello che ha accompagnato le nostre ultime 70 giornate, regnava ancora.
Con un po’ di coraggio, come un esploratore che si avventura per la prima volta nella giungla, come un bambino che impara a muovere i primi passi, ci siamo spinti a buttare lo sguardo lungo le vie del nostro isolato. Qualche persona mollemente adagiata sulla sdraio osservava sonnecchiante il nostro passaggio, il silenzio rotto solo dall’arrivo di qualche corriere.
Con quel timore di chi si ritrova in un mondo che non conosce più, abbiamo richiuso la porta alle nostre spalle per elaborare quella miriade di emozioni e informazioni che il nostro cuore e la nostra mente tornavano a classificare.
Qualche ora più tardi, sedimentati i sentimenti contrastanti vissuti, abbiamo ripreso il cammino, avventurandoci oltre la strada che taglia il paese in due.
Dall’altro lato, i nostri affetti più cari: i nonni.
Percorso il viale principale, punteggiato di volti sorridenti, abbiamo finalmente rivisto chi più ci è mancato. Non importa se distanti e coperti da guanti e mascherina: gli occhi comunicavano quello che il cuore sentiva.
Il vociare sopito dei bambini lungo le strade, lo sguardo felice di chi ritrova una contenuta libertà, il corpo che torna a muoversi nello spazio non cancelleranno questi ultimi 70 giorni, ma ne ammorbidiranno il ricordo.
Cautamente, torniamo a riscoprire il mondo, 70 giorni dopo.
Immagine di copertina: photo credit @pixabay.com
è stato un periodo molto difficile anche per me, però mi ha fatto apprezzare anche tutto quello che mi circonda. Quando siamo potuti uscire fare un giro nella natura a pochi chilometri da casa è stato bellissimo… sicuramente prima non gli avrei dato tutto questo valore.
Noi abbiamo visto con occhi diversi e nuovi i prati e le vie intorno a casa: quanto li avevamo dati per scontati!
Potrebbe essere il titolo di un film: 70 giorni dopo… E chi se la dimentica più, questa quarantena? Penso che ce la ricorderemo tutti e per tutta la vita.
Anche io, come voi, mi sono sentita un po’ spaesata quando sono uscita per la prima volta da “persona libera”. Da un lato c’era l’emozione di poter finalmente decidere di fare più o meno qualcosa di normale come andare a prendere un gelato, dall’altra la paura di non riconoscere la mia città dopo il lockdown.
Io mi sento tuttora spaesata…
Anche per me è stato emozionante allontanarmi dal cortile di casa per una passeggiata nella natura lunedì scorso! Ho provato i vostri stessi timori… E che emozione fortissima rivedere gli affetti rimasti lontani per due mesi!
L’ultima volta che avevo fatto una passeggiata nella campagna dietro casa col mio compagno nei campi un trattore stava rimestando le zolle in vista della futura mietitura. Dietro aveva uno stuolo di garzette che lo seguivano per andare a pescare i lombrichi nelle zolle rigirate. Sono tornata martedì, 5 maggio, da sola, visto che la quarantena ci ha tenuto separati in regioni diverse: ebbene, in quei campi ora il grano è alto e sta imbiondendo, giorno dopo giorno. Questo è secondo me meraviglioso.
Hai descritto benissimo le sensazione che penso abbiano provato un po’ tutti. Anch’io lunedì scorso sono uscita per fare una passeggiata e ho rivisto i miei cari dopo più di due mesi. È dura vederli e non potersi neanche toccare. Spero che si torni alla normalità al più presto.
Dovremo imparare a scoprire luoghi “vicini” con occhi nuovi, come ci insegna Proust. Io purtroppo sono a casa e non posso ancora muovermi, ma appena sarà possibile farò la mia camminata nei campi dietro casa, per inebriarmi di colori e di natura.
Ti auguriamo di poterlo fare presto!
Sarà difficile ritornare ad una normalità che adesso sembra ancora lontana, soprattutto per gli Italiani reclusi in casa per due mesi. Qui nel Regno Unito le regole sono meno rigide ma siamo ancora in quarantena. Speriamo di arrivare presto anche noi alla Fase 2.
Come vi capisco! È emozionante tornare, anche se molto lentamente, alle uscite. Mi manca moltissimo la natura, spero di uscire domani. Un saluto dal Salento!
Grazie Sarà e buona passeggiata!
Ciao sì molto cautamente ma per colpa degli incoscienti ho ancora paura di uscire senza prendere il contagio
Anche noi abbiamo paura. Per questo motivo ci siamo tenuti vicino casa e in luoghi isolati.
Hai espresso proprio i miei timori e le mie sensazioni del primo giorno post lockdown 🙂