Itinerario in THAILANDIA: 13 giorni on the road

Il nostro itinerario in Thailandia on the road: 13 giorni alla scoperta di questo splendido Paese, da Bangkok al Nord. Questo era il tempo che potevamo dedicare la scorsa estate al nostro viaggio, nulla più, ma volevamo viverlo intensamente.

La nostra prima volta in Asia: non sapevamo cosa poterci aspettare; avevamo scelto un Paese che tutti gli amici ci avevano descritto come “friendly” e adatto anche ai bambini, ma molti avevano spesso optato per Bangkok e mare, mentre noi puntavamo ad un viaggio alla scoperta delle tradizioni, delle popolazioni di montagna, dei luoghi di confine e della natura, oltre che della Capitale.

Il tour, studiato e modificato più volte fino a trovare quello che, per noi, era “l’itinerario perfetto” per la nostra famiglia, aveva preso forma: intenso, vario e con punti di interesse adatti a tutti e quattro.

Per visitare la Thailandia, dato il limitato tempo a disposizione, abbiamo optato per una guida con autista, in modo da ottimizzare i tempi degli spostamenti e superare più facilmente le difficoltà nel comprendere le scritte sui cartelli, non sempre in doppia lingua inglese e thailandese: scelta che, con i bambini, si è rivelata perfetta. Se volete partire anche voi per questa destinazione con i vostri figli, leggete l’articolo sul nostro blog con i nostri suggerimenti per vivere al meglio la Thailandia.

Itinerario in Thailandia: Bangkok e dintorni

Giorno 1: Italia – Bangkok

Il nostro volo Oman Air parte alle 10h40 di mattina: su Skyscanner, prenotando con otto mesi di anticipo, abbiamo trovato un’ottima soluzione a buon prezzo.

Area giochi per bambini all’aeroporto di Muscat,  scalo del nostro itinerario in thailandia
Area giochi all’aeroporto di Muscat

Sono previste due ore di scalo a Muscat, dove l’area giochi attrezzata per i bambini è perfetta per permettere a Greta un po’ di svago, mentre Lorenzo, grazie al wi-fi, chatta con qualche amico e mamma e papà curiosano tra i negozi.

Giorno 2: Bangkok

Arriviamo a Bangkok la mattina presto; il tempo di ritirare le valigie e passare i controlli, dove le famiglie sono indirizzate in una via preferenziale, e ci avviamo all’uscita per salire sulla navetta che ci porterà al nostro Hotel.

La Thailandia ci accoglie con un caldo umido a cui non siamo abituati; il traffico e la stanchezza di una notte passata in volo fanno il resto: arrivati in albergo optiamo per un paio d’ore di riposo prima di avventurarci alla scoperta della città.

A bordo di tuk tuk, skytrain e battelli (leggi nel nostro articolo le indicazioni su come muoversi a Bangkok), il tour d’orientamento di oggi ci porta a scoprire il fiume Chao Praya, il Tempio di Marmo e la Golden Mountain, sotto un monsone che non ci dà tregua, se non al tramonto.

Ceniamo all’82esimo piano del Bayioke Sky Hotel, il secondo hotel più alto della città, che ci regala una splendida vista a 360° su Bangkok.

Panorama di Bangkok dallo skybar e Skyrestaurant Bayioke Sky Hotel: imperdibile in un itinerario in Thailandia
Panorama a 360^ dal Bayioke Sky Hotel

Giorno 3: Bangkok – Templi, Gran Palazzo Reale, Thonburi e Chinatown

Mattino

Conoscere l’Asia è anche comprendere di più la sua cultura; per questo abbiamo riservato dall’Italia un tour di mezza giornata per conoscere qualcosa di più sulla sua storia.

Nat, la guida che ci accompagna stamattina, ci porta alla scoperta del Wat Tramit, il tempio del Buddha d’Oro, prima di proseguire tra la folla che si accalca per ammirare il Wat Pho, dove giace il Buddha Sdraiato.

Facendoci largo tra i turisti, soprattutto cinesi, visitiamo il Wat Phra Kaew, dove si trova il Buddha di Smeraldo e l’area del Palazzo Reale, sontuoso e imponente.

Complesso del Wat Phra Kaew dove si trova il Buddha Di smeraldo, tappa da non perdere in un itinerario in Thailandia
Wat Phra Kaew

La nostra guida ci saluta: in autonomia attraversiamo il Chao Praya in battello e visitiamo il Wat Arun, il Tempio dell’Alba, uno dei simboli di Bangkok, prima di pranzare in un ristorante locale ed assaggiare il nostro primo Pad Thai (il primo di una lunga serie).

Wat Arun tempio dell’alba
Wat Arun

Pomeriggio

Passiamo dal mercato dei fiori, prima di proseguire in tuk tuk alla volta dell’ultimo tempio della giornata: il Wat Suthat, abitato da gatti coccoloni che non ci abbandonano durante la visita. Raggiunto il Chao Praya saliamo a bordo di una Long Tail Boat, tipica imbarcazione thailandese.

La long tail boat è un’imbarcazione tipica thailandese. Un itinerario in Thailandia dovrebbe sempre prevedere un giro a bordo!
Long Tail boat a Thonburi

La barca sfreccia sul fiume e si addentra nei canali di Thonburi, la vecchia Bangkok, dove la gente vive in palafitte di legno o lamiera, tra varani che vagano affamati alla ricerca di cibo: una zona della città da non perdere.

Sbarchiamo a Chinatown, con l’intenzione di assaggiare lo street food, ma l’incontro con alcuni grossi topi ci fa desistere! Chinatown è una città nella città: un angolo di Cina dove l’odore del cibo, le bancarelle, le insegne e il traffico travolgono i visitatori.

Giorno 4: Bangkok – Damnoen Saduak – Mae Klong – Bangkok

Mattino

Con un mini-tour di gruppo prenotato dall’Italia, percorriamo i 100 km che separano Bangkok dalla nostra meta.

Damnoen Saduak è uno dei mercati galleggianti più famosi della Thailandia. La vita qui si svolge sulle imbarcazioni e sulle palafitte trasformate in negozi affacciati sui canali. Le barche dei locali si confondono con quelle dei turisti, intenti a ricercare il miglior affare (attenzione: i prezzi qui non sono i più convenienti della Thailandia!)

Diverso è il mercato di Mae Klong, il mercato del treno. Qui la vita scorre sui binari: la mercanzia disposta lungo le rotaie e le tende abbassate fino quasi a lambirle, vengono prontamente rimosse all’arrivo del treno. Il convoglio passa, rallenta per farsi vanitosamente fotografare dai presenti e prosegue il proprio percorso. Le tende si riabbassano, la merce viene nuovamente riposta lungo le rotaie e la vita riprende nuovamente a scorrere come prima.

Rientriamo in hotel per un po’ di relax nella piscina in terrazza. Oggi pranziamo qui.

Pomeriggio

Con lo skytrain raggiungiamo in autonomia il quartiere Siam, uno dei più moderni della città, con i suoi grattacieli e centri commerciali, i suoi cartelloni pubblicitari ed i suoi bar.

Bangkok è anche questa: shopping a prezzi super convenienti e articoli curiosi da scovare nei negozi.

Siam quartiere moderno e dello shopping a Bangkok, tappa pomeridiana del nostro itinerario in Thailandia
Il quartiere moderno dì Bangkok

Per la gioia dei ragazzi, ceniamo all’Hard Rock Café che si trova proprio in questa zona.

Itinerario in Thailandia: il Nord

Giorno 5: Bangkok – Bang Pa In – Ayutthaya – Tempio degli Specchi – Uthai Thani

Praseet e Sati, guida e autista del nostro viaggio per i prossimi giorni, ci accolgono con un sorriso e il tipico saluto thailandese a mani giunte. Ci accompagneranno da oggi alla scoperta del Nord della Thailandia.

La prima tappa è Bang Pa In, per secoli residenza estiva dei Re thailandesi e oggi utilizzata prevalentemente per cerimonie e visite turistiche. Il controllo sull’abbigliamento è rigido: niente scollature e braccia scoperte, anche se avvolte da uno scialle, pantaloni lunghi e non aderenti o gonna fino alle caviglie.

Passato il varco, la pace la serenità dei giardini ci accolgono. Gli edifici che punteggiano il parco sono di stili differenti l’uno dall’altro: il Palazzo Reale, in stile cinese, affianca costruzioni neoclassiche d’impronta occidentale.

Palazzo reale di Bang Pa In
Bang Pa In

Proseguiamo per Ayutthaya, antica capitale del Paese, dove visitiamo i templi di Wat Yai Chaimongkol, meraviglioso sito dove le vivaci stole arancione che cingono le statue di Buddha contrastano con il rosso dei mattoni, e Wat Mahathat, famoso per il volto in pietra di Buddha trattenuto dalle radici degli alberi.

Volto di Buddha fra le radici ad Ayutthaia, una delle tappe principali de nostro itinerario i. Thailandia on the road
Ayutthaia

Visitiamo in seguito il Tempio degli Specchi, edificio moderno ricoperto, sia internamente che esternamente, da mosaici di specchio. La nostra anima si riflette all’infinito e i nostri occhi vengono accecati da tanta luce e sfarzo.

Giorno 6: Uthai Thani – Phitsanulok – Sukothai

Uthai Thani è una località ancora poco turistica. Il suo mercato locale è un’esperienza di vita vera; sorge nei pressi del fiume, punteggiato da palafitte di pescatori e reti per l’allevamento dei pesci.

La mercanzia posta a terra, i sorrisi della gente, i bambini e le donne che guardano incuriositi una famiglia straniera aggirarsi fra pesci, fiori e verdure coltivate direttamente dai venditori; non c’è dubbio: la vera attrazione siamo noi.

Mercato locale ad Uthai Thani, località di passaggio de nostro itinerario in Thailandia
Mercato ad Uthai Thani

Lasciamo la pace di questo luogo per visitare il tempio di Phitsanulok, il Wat Phra Si Rattana Mahatat. I fedeli si susseguono a piccoli gruppi per ricevere la benedizione del Monaco che, con una parvente aria annoiata, recita le preghiere.

Raggiungiamo Sukhothai, antica città ricca di monumenti storici tra cui il suo Parco Storico, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Noleggiamo una bici in uno dei negozi situati davanti all’ingresso e pedaliamo sotto la pioggia all’interno del sito, cercando di tenere dritto il manubrio della bici che si storta in continuazione e faticando un po’ a causa delle ruote sgonfie, ma anche questo è il divertimento!

Parco storico patrimonio Unesco di Sukhothai, meta obbligatoria di un itinerario in Thailandia on the road
Sukhothai

Giorno 7: Sukhothai – Lamphun – Chiang Mai

Il grande Buddha del tempio Wat Si Chumbinho ci rivolge il suo sguardo benevolo mentre salutiamo Sukhothai. Ci dirigiamo verso il mercato locale di Mae Tha, nei pressi di Lamphun; sulle bancarelle sono in vendita fila di insetti di ogni tipo, dalle larve vive ai calabroni, dalle blatte alle cavallette: gustoso cibo per la popolazione locale.

Sostiamo a Lampang per ammirare il tempio della città e per un giro sul calesse, trainato dai cavalli che qui vengono allevati.

Tempio di Lampang e carrozze con cavalli, lungo il nostro itinerario in Thailandia
Lampang

Arriviamo infine a Chiang Mai, meta di questa giornata, dove ammiriamo il Wat Pra Sing e il Wat Chedi Luang, splendidi templi della città. Abbiamo la fortuna di assistere alla preghiera serale; i Monaci si radunano davanti al grande Buddha, mentre i più giovani si attardano con qualche risolino. Ci lasciamo cullare dalla nenia delle omelie prima di giungere in hotel.

Monaci in preghiera a Chiang Mai
Monaci in preghiera a Chiang Mai

Giorno 8: Chiang Mai – Elephant Camp e Bamboo Rafting – Doi Suthep

Il nostro cuore è ancora là, sulle montagne a Nord di Chiang Mai, dove la giungla arriva fino al fiume, la gente lavora nelle risaie e la vita scorre lenta nelle piantagioni di tè e caffé.

Il Nord della Thailandia è tutto questo, turistico o meno, vero oppure no, a seconda di cosa si voglia vedere e capire di questo meraviglioso luogo nel mondo.

Una delle motivazioni che spinge i viaggiatori a recarsi a Nord, è quella di scoprire usi e costumi delle tribù di montagna. Abbiamo meditato e ci siamo documentati approfonditamente, confrontandoci anche con le nostre guide locali, sull’opportunità o meno di visitare i villaggi di alcune popolazioni locali, in particolare quello delle “donne giraffa”. Il turismo è oggi una delle pochissime forme di sostentamento di queste etnie, che spesso vivono insieme in lembi di terra concessi dal governo thailandese, vendendo souvenir per turisti e prodotti artigianali.

A Nord ci sono anche diversi campi di cura e allevamento degli elefanti. Nel nostro itinerario in Thailandia abbiamo scelto di visitarne uno, per capire come vivono questi splendidi esemplari, cosa mangiano e come vengono accuditi: un’esperienza emozionante, così come lo è effettuare il Bamboo rafting, ovvero percorrere il fiume con la zattera, alla scoperta della giungla.

Il pomeriggio visitiamo una Orchid Farm, dove vengono coltivate splendide orchidee di ogni specie e dove impariamo alcuni segreti per curare questi splendidi fiori (qui i suggerimenti per la coltivazione). All’interno del sito si trova anche la Casa delle Farfalle e i ragazzi si emozionano nel passeggiare circondati da meravigliosi esemplari.

La sera ci attende una tipica cena Kanthoke, con le musiche ritmiche e i balli lenti tipici di questa zona. Sicuramente un posto turistico, ma piacevole; con i ragazzi riteniamo necessario inserire ogni tanto qualche attività meno impegnativa.

Giorno 9: Escursione al Doi Inthanon

La nebbia è fitta e il freddo pungente, a Nord di Chiang Mai, quando raggiungiamo in auto la vetta più alta della Thailandia, il Doi Inthanon. Piove, come spesso avviene in questo periodo dell’anno e soprattutto qui, ma abbiamo voluto comunque sfidare la sorte e inserire questa escursione nel nostro itinerario in Thailandia.

Dai suoi 2.565,3341 metri di altezza (e non dite che la precisione è solo svizzera), in giornate serene, è possibile ammirare splendidi panorami che spaziano fino all’Everest; noi vediamo a mala pena al di là del nostro naso, ma questo non ci nega di apprezzare comunque questo luogo, dove licheni e liane avvolgono gli alberi di quella che viene definita “la foresta del cielo”.

Per addolcire la giornata, acquistiamo della squisita frutta secca al mercato della tribù Hmong, che abita questa zona.

Scendendo verso valle, attraversiamo splendide risaie e ammiriamo la cascata Wachirathan, prima di sostare ad un centro per la produzione di coloratissimi ombrelli di carta.

Fabbrica degli ombrelli di carta, tipico artigianato thailandese
Ombrelli di carta

Il Night Bazar di Chiang Mai ci attende per la serata: una full immersion di shopping, musica, street food e curiosità

Giorno 10: Chiang Mai – Chiang Rai

La preghiera del Monaco, che raccoglie la sua offerta dall’anziana venditrice di cibo, ci regala la nostra ultima sveglia mattutina a Chiang Mai. Oggi ci attende una lunga giornata di trasferta: si va ancora più a Nord; i lavori in corso e la pioggia rendono la strada fangosa e faticosa. La nostra auto arranca nei tratti in salita, mentre qualche cane randagio si aggira sulla carreggiata alla ricerca di cibo.

Sostiamo ad Hot Spring, i geyser thailandesi, dove in alcuni periodi dell’anno è possibile accedere all’area termale. Nelle pozze di acqua bollente un uomo cuoce uova di gallina e di quaglia da vendere agli avventori, mentre poco lontano alcuni turisti approfittano per un pediluvio.

Il sole fa capolino quando arriviamo al Tempio Bianco di Chiang Rai, futuristica architettura ancora in fase di completamento. Attraversiamo il ponte che dagli inferi porta al Paradiso: la storia di Buddha si intreccia a simboli della perduta civiltà odierna, tra passato e futuro, spiritualità e materialismo.

Tempio Bianco Thailandia
Tempio Bianco

In contrasto, il Tempio Blu, con il suo bianchissimo Buddha illuminato da luci artificiali, ci accoglie protetto dalle paurose statue dei guardiani all’ingresso.

Tempio blu a Chiang Rai
Tempio Blu

Oggi è il giorno giusto per beneficiare di un massaggio, pratica in cui i thailandesi sono veri esperti: un vero toccasana per il nostro fisico. Arrivati a Chiang Rai, non possiamo che approfittarne.

Giorno 11: Il Triangolo d’Oro

Mattino

Il nostro itinerario in Thailandia sta per giungere al termine. E’ il nostro ultimo giorno on the road, il più emozionante, quello che racchiude l’essenza del nostro viaggio.

Percorriamo in auto una strada che costeggia diverse risaie: gli uomini, curvi sulle loro spalle, ripetono ritmicamente gesti consapevoli e precisi.

Giungiamo alle piantagioni di tè di Choui Fong per degustare alcune delle diverse qualità, prima di proseguire per il Tempio delle Scimmie.

Aggrappate alla parete rocciosa, le scimmie strillano, si rincorrono, giocano e litigano; alcune iniziano a calarsi aggrappate a liane e rami, poi all’improvviso tutto il gruppo le segue. Salgono sui tetti, si appropriano delle scale, delle strade e del tempio, rivendicandone il possesso. Siamo circondati. Tra le mani stringiamo un bastone che ci è stato fornito all’ingresso, a titolo di sicurezza, e utile come arma di difesa nel solo caso in cui dovessimo essere attaccati. Cerchiamo di stare a debita distanza per non disturbarle e per non incorrere nella necessità di doverlo usare. Occorre solo rispetto per questi animali: d’altronde siamo noi ad invadere il loro territorio.

Quando abbiamo la sensazione di essere di troppo, lasciamo il tempio e proseguiamo per la meta finale del nostro itinerario in Thailandia: il Triangolo d’Oro, dove il Paese che ci ospita incontra Laos e Myanmar.

Pomeriggio

Pranziamo in un ristorante locale con vista sul fiume Mekong. Le sue acque marroni separano la Thailandia dal Laos; sull’altra sponda del fiume si costruiscono palazzi e casinò: ciò che è vietato in Thailandia, è realizzabile a poche centinaia di metri di distanza.

Il Triangolo d’Oro, confine fra Laos Birmania e Thailandia
Triangolo d’Oro

Lasciamo i nostri passaporti in dogana, non senza qualche preoccupazione, e ci imbarchiamo per esplorare da vicino la terra che appartiene al Myanmar, prima di approdare in Laos.

Siamo nel punto d’incontro di tre Stati: il “Triangolo d’Oro”, un tempo famoso per il traffico di oppio; a soli 160 km di distanza, il confine cinese.

Triangolo d’Oro, punto di incontro fra Laos Birmania e Thailandia; punto finale dell’itinerario in Thailandia on the road
Triangolo d’Oro

Giunti in Laos, visitiamo il mercatino locale, cercando di sfuggire agli insistenti venditori che propongono occhiali e borse griffate per pochi soldi. Una breve sosta la nostra, prima di tornare in Thailandia, recuperare i nostri passaporti e visitare il Museo dell’Oppio, dove i ragazzi comprendono i danni che questa sostanza può arrecare.

Chiang Rai ci attende per un’ultima serata: una cena thai in un ottimo ristorante del luogo e un po’ di musica al Night Bazar.

Giorno 12 e 13: Chiang Rai – Bangkok – Italia

Si sistemano le valigie a malincuore: oggi si riparte; la navetta ci recupera all’ora di pranzo per portarci in aeroporto, che dista solo una ventina di minuti da Chiang Rai. Voliamo su Bangkok, poi su Muscat e infine arriviamo in Italia.

Grazie Thailandia, perché ci hai insegnato tanto: a camminare sotto la pioggia senza ombrello, ad amare i monsoni che segnano le tue giornate e le tue stagioni, a capire che la sofferenza va affrontata e non odiata, ad amare la bellezza della lentezza, per apprezzare ogni singolo istante della nostra vita. Ci hai conquistato con il tuo cibo, la tua frutta gustosa e la tua pace.

Abbiamo apprezzato alcuni insegnamenti buddhisti – “ascoltare prima di credere” e “lasciar andare i pensieri negativi” – anche se sarà difficile applicarli a questa nostra quotidianità occidentale; abbiamo amato la tua gente che ci ha accolto con un sorriso e con il rispetto di chi viene a cercare la vera essenza della vita.

Così si conclude il nostro itinerario in Thailandia: 13 giorni intensi ma entusiasmanti, che hanno arricchito il nostro cuore.

22 Risposte a “Itinerario in THAILANDIA: 13 giorni on the road”

    1. Ciao, no niente mare: non siamo molto tipi da spiaggia e, avendo pochi giorni a disposizione, abbiamo preferito sfruttarli tutti per visitare l’interno e il Nord. L’unico volo interno è stato da Chiang Rai a Bangkok per rientrare poi in Italia. Avevamo valutato la proposta di Ko Samed per un paio di giorni al mare, ma non ci convinceva. Ko Samui mi hanno detto essere molto caotica, anche se da lì è possibile visitare Ko Tao che, per le immersioni, dicono essere molto interessante.

    1. E’ molto bello vedersele svolazzare intorno! Qui ci sono esemplari tipici asiatici, ma se ti può piacere, ti suggerisco anche la casa delle farfalle situata sull’Isola di Mainau: più vicina e altrettanto carina.

  1. Io sono stata in Thailandia l’anno scorso, una settimana a Bangkok e una a Phuket. Io viaggio da sola e andavo per trascorrere il Capodanno, quindi al nord non sarei andata. Amo poi anche la vita notturna quindi per me meglio le isole. Sono comunque luoghi molto interessanti che a me sono piaciuti molto. So bene che caldo si trova, c’erano circa 35 gradi, umidità pazzesca e non riuscivo a camminare così tanto. I miei spostamenti infatti sono stati sempre col Grab taxi. Andare a Phuket e in spiaggia con un clima più ventilato per me è stata la soluzione ideale. Una cosa che ho notato,almeno su di me, che l’energia positiva dei templi buddisti era incredibile. Me la sono riportata fino a Milano. Comunque complimenti, bellissimo viaggio.

    1. Grazie Valentina, complimenti anche a te che effettui viaggi meravigliosi da sola: un modo intenso e intimo per scoprire il mondo e se stessi. L’energia positiva e la filosofia di vita respirata in questo viaggio mi stanno dando un grande aiuto nell’affrontare le difficoltà della vita di tutti i giorni. Credo che ogni nostra esperienza abbia un significato e non accada per nulla: il 2019 è stato l’anno giusto per la Thailandia.

  2. Mi spiace che abbiate avuto pioggia a Sukhotai, è uno dei 3 luoghi che mi ha colpito maggiormente in Tailandia. E concordo, credo, con quello che gai scritto sulle donne giraffa… giusto andare? Giusto non andare? Forse entrambe le cose

  3. Che esperienza stupenda da fare soprattutto con i bambini. Un viaggio che arricchisce non solo il bagaglio culturale, ma anche l’animo di sentimenti positivi, buoni. Quello he rimane nei ricordi e nel cuore senza dubbio ripaga delle fatiche affrontate per gli spostamenti, delle piogge senza ombrello, della sofferenza.

    1. Proprio così Annalisa. Stiamo cercando di mettere in pratica gli insegnamenti che ci ha dato il popolo thai anche qui da noi. Certo non è facile nel nostro mondo occidentalizzato, ma sta aiutando ad affrontare alcune giornate difficili.

  4. Dopo aver visto la prima foto mi sono detta ma questo posto lo conosco e non mi ricorda la Thailandia .. Ecco subito la didascalia dell’area giochi di Muscat che è stata anche per noi è
    una manna dal cielo

  5. Che bel tour! La Thailandia è stata la meta del mio viaggio di nozze, poi ci siamo tornati con nostro figlio l’anno scorso. Che terra affascinante!

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