La Val Belviso è una valle glaciale situata nel territorio della Media Valtellina, conosciuta soprattutto per la Diga di Frera ed il suo lago artificiale dalle acque turchesi. Da ragazzina venivo spesso a passeggiare qui a fine estate, quando piogge e caldo creavano l’ambiente ideale per andare alla ricerca di funghi; anche i non esperti come me riescono di tanto in tanto a trovarne qualcuno lungo il percorso, senza allontanarsi dal sentiero principale, mentre i più esperti si arrampicano tra i boschi in zone che restano tutt’oggi un segreto anche per me.
È sempre piacevole tornare in questi luoghi che profumano di pino e di gioventù e per questo motivo, dopo tanti anni, ho deciso di portare tutta la Famiglia EsploraMondo.
Il tempo non ha cambiato molto questa valle: la vegetazione si è infittita e lascia a volte solo intravvedere il lago, mentre lungo la salita che conduce alla diga alcuni gnomi hanno popolato il fianco della montagna.
Il sentiero degli gnomi
Dal parcheggio ai piedi della diga si sale lungo un’ampia carreggiata in terra battuta e sassolini di cemento. Il sentiero è molto semplice e lo strappo iniziale è possibile anche per chi non è abituato a camminare in montagna.
I bambini procedono volentieri, curiosi di scoprire le statue di legno che popolano il bosco: uno gnomo con il bastone trova riparo sotto un tronco mentre un vecchio barbuto controlla i visitatori che sfilano sotto di lui. Alcuni gufi ci guardano beffardi mentre uno scoiattolo controlla allarmato una ghianda per paura che qualche escursionista possa rubargliela.
Scolpite in alcuni ceppi di legno della valle dall’artista Andrea Fanchi, creano una magica atmosfera che allietano l’ascesa.
Dalla Diga di Frera alla testata del Lago Belviso
Giunti alla Diga di Frera, il sentiero prosegue pianeggiante con belle vedute sul lago turchese. La diga fu costruita negli anni ’50 e ha una capacità totale di oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua.
Si attraversa qualche rivolo d’acqua e, al contempo, si cerca con occhio attento qualche fungo nascosto fra gli aghi dei pini adagiati sul terreno.
Arrivati all’estremità opposta della Diga di Frera una prima cascatella segna anche la punta del Lago Belviso, a 1490 metri s.l.m.
Da qui è possibile seguire diversi altri sentieri:
- 312 per Malga Pila, Rifugio Nano Tagliaferri e Passo Belviso
- 311 per Malga Demignone, Rifugio Tagliaferri e Passo Demignone
- 332 per Malga di Campo, Passo del Venerocolo e Lago di Pisa.
Noi abbiamo scelto di proseguire solo qualche altra decina di metri lungo il sentiero 312 per ammirare da un secondo ponticello un’altra cascatella che si immette direttamente nel Lago Belviso.
Abbiamo poi deciso di fermarci a bordo lago, imboccando una piccola deviazione non segnalata subito prima del ponticello, verso la spiaggetta di sassi ed erba, prima di rientrare dallo stesso sentiero.
Da lì è possibile avere una visione completa del Lago per tutta la sua lunghezza.
Anche in agosto, se guardi bene sul lato destro della montagna, potrai osservare, coperta un manto di terriccio, qualche cumulo di neve che qui riesce a persistere.
Dove pranzare in Val Belviso
In Val Belviso hai due opzioni per il tuo pranzo:
- Pic-nic: puoi fermarti alla spiaggetta situata alla testata del Lago Belviso, oppure nell’area attrezzata per il pic-nic situata accanto al parcheggio. Qui si trova anche una piccola area giochi.
- Rifugio Cristina: poco prima della salita verso la Diga di Frera il Rifugio, situtato a 1255 metri s.l.m., offre piatti tipici del territorio.
Come raggiungere la Val Belviso
Da Aprica imbocca la strada provinciale verso Tresenda. Dopo circa 1 km dal Passo di Aprica, trovi una stretta strada sulla sinistra che indica il Rifugio Cristina. Segui i cartelli per il Ponte Ganda e poi svolta a sinistra verso il rifugio, facendo attenzione lungo lo stretto percorso. A destra giungeresti invece in Val Caronella, meta di nostre prossime esplorazioni estive!
Arrivato al Rifugio Cristina, prosegui lungo la strada sterrata e piena di buche (consigliato un 4×4 o macchine non basse) fino a raggiungere un edificio giallognolo dove puoi trovare qualche posto auto.
Puoi anche proseguire di circa 200 metri lungo una stretta strada fino ad un parcheggio più ampio, dove si trova anche l’area picnic.
Info utili
Lunghezza del sentiero: circa 7,5 km andata e ritorno
Dislivello: dopo i primi 240 metri di dislivello in poche centinaia di metri, il sentiero è pianeggiante
Cani: sì, al guinzaglio
Passeggini: sì, da trekking
Abbigliamento: comodo; meglio scarpe da trekking impermeabili per attraversare i rigagnoli e i torrentelli lungo il percorso senza bagnarsi i piedi.
Servizi igienici: non presenti se non al Rifugio Cristina. Anche nell’area picnic non ne abbiamo trovati (l’edificio presente nell’area aveva tutte porte chiuse)
Cosa vedere nei dintorni
Ad Aprica hai la possibilità di effettuare tante belle e semplici passeggiate:
- se vuoi rimanere in forma puoi seguire il Percorso Salute di Aprica
- se ami la storia, segui il sentiero storico-militare Monte Croce
- se sei con i tuoi pargoli, niente di meglio di una passeggiata panoramica con bambini oppure seguire il sentiero didattico naturalistico della Riserva Naturale Pian di Gembro
- se ami gli animali, non perderti una visita guidata all’Osservatorio Eco-faunistico Alpino di Aprica, dove potrai passeggiare in compagnia di stambecchi e camosci, osservare gli orsi e i rapaci
Sicuramente non ti puoi annoiare!